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 La ricerca genealogica utilizza principalmente fonti anagrafiche. Lo stato civile dei comuni per le epoche relativamente recenti oppure i registri parrocchiali per rintracciare i propri antenati potenzialmente fino al XVII o XVI secolo. Nel 1563 infatti, in conseguenza di una decisione presa durante il Concilio di Trento, fu imposto a tutte le parrocchie della Chiesa Cattolica di mantenere registri di battesimo e di nozze. Entro la prima metà del secolo successivo tutte le ultime parrocchie adempirono all'obbligo suddetto e si cominciò inoltre a tenere i registri di morte.

 Per capire più a fondo la realtà dei propri antenati possono essere utili però anche altri documenti tra i quali ruoli matricolari, censimenti, lasciti testamentari, catasti napoleonici o austriaci. Tramite essi per esempio è possibile conoscere le esperienze militari di chi ha servito nelle forze armate nell'800 o '900, oppure cogliere molti dettagli su relazioni, attività e proprietà familiari del passato. 

 Attraverso la consultazione di questi documenti si può scoprire non solo semplici dati anagrafici ma anche molte informazioni aggiuntive che rendono molto più vivo il quadro che si viene a creare.

Per avere accesso a questi documenti è spesso necessario visitare archivi di Stato, diocesani, parrocchiali o comunali, distretti militari, oppure richiedere atti di stato civile ai comuni.

Fonti

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